
Proiezione a Corte: What We Fight For
Mercoledì 29 gennaio, alle 21, vi aspettiamo per la presentazione e proiezione del film documentario “What We Fight For” insieme alle registe, Sara Del Dot e Carlotta Marrucci.
“What We Fight For” è un documentario che racconta le storie di tre giovani donne costrette a lasciare la propria vita in Afghanistan e Iran e che hanno ricostruito la loro vita in Europa. Tre voci diverse che si intrecciano per raccontare storie di migrazioni, di oppressione, di violazioni dei diritti umani, ma anche di forza e speranza per le generazioni future. Nahid Akbari, Eli e Sude Fazlollah, attraverso le loro storie portano alla luce temi attuali e fondamentali nella narrazione dei diritti umani oggi nel mondo. Dalle donne iraniane oppresse dal regime degli Ayatollah fino all’infanzia negata dei bambini nei campi profughi, fino alle persone migranti in viaggio da anni lungo le rotte costellate di violenza, indifferenza, abbandono. Tre sguardi diversi, uniti dal desiderio di cambiare le cose per chi verrà dopo di loro.
Ingresso gratuito e riservato ai soci. Possibilità di tesserarsi sul posto.
Bar e Punto Ristoro aperti dalle 19.
Sara Del Dot è giornalista professionista freelance, si occupa di ambiente, diritti umani e tematiche sociali e collabora con varie testate. Ha studiato alla Scuola di Giornalismo Walter Tobagi di Milano. Ha vinto la sesta edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo d’inchiesta con un web-documentario sull’emergenza abitativa di Bologna e diversi altri premi giornalistici come il Premio Alessandra Bisceglia e il Premio Umberto Rosa per il giornalismo scientifico. Nel 2020 ha realizzato il suo primo documentario indipendente dal titolo “Confine | Umanità” sull’arrivo delle persone migranti a Trieste dalla rotta balcanica e sui respingimenti al confine. L’anno successivo ha realizzato un reportage sugli effetti della pandemia di SaRS Cov-2 sulle persone con Alzheimer e sulle loro famiglie, andato in onda su Explorer Channel.
Carlotta Marrucci è una montatrice professionista da circa 10 anni. Dopo aver conseguito la laurea specialistica in “Cinema, Televisione e Produzione Multimediale” presso lo Iulm di Milano con il massimo dei voti, ha seguito un corso di formazione sul montaggio del documentario agli Ateliers Varan di Parigi. Lavora principalmente in ambito documentaristico con esperienza anche in ambito televisivo e web. Con i film da lei editati ha partecipato a numerosi festival tra cui Al Jazeera Film Festival, London Film Festival, Capetown Film Festival, Moscow International Film Festival e il Festival del Cinema di Roma. Ha lavorato inoltre a diversi progetti nel sociale con organizzazioni come Emergency, Oxfam e Legambiente. Il suo primo lavoro “In Utero Srebrenica” di cui ha curato il montaggio è stato candidato nel 2014 al David di Donatello come miglior documentario di lungometraggio. Nel 2019, per il film “Le Metamorfosi”, viene candidata al miglior montaggio al Premio Internazionale Cinearti La Chioma di Berenice.
note di regia
Le voci delle protagoniste, raccolte durante diverse interviste realizzate anche a distanza di mesi per comprendere i cambiamenti avvenuti dentro e fuori dalle loro vite, sono intrecciate tra loro per creare un racconto corale e onnicomprensivo delle esperienze vissute, raccontando il fenomeno delle migrazioni e dell’attivismo dal punto di vista delle donne.
Per affrontare al meglio alcuni momenti del passato la scelta è quella di utilizzare materiali d’archivio personali, ovvero contenuti multimediali pubblicati sui canali social e materiali girati e posseduti dalle stesse ragazze che ci sono stati concessi.
Nell’affrontare passaggi particolarmente drammatici, invece, siamo ricorse alla tecnica dell’animazione utilizzando alcuni disegni già a nostra disposizione realizzati da una delle protagoniste.